Seconda guerra d'indipendenza scozzese

Seconda guerra d'indipendenza scozzese
parte delle guerre d'indipendenza scozzesi e della guerra dei cent'anni
La battaglia di Durham in un manoscritto di Jean Froissart (XV secolo)
Data6 agosto 1332 – 3 ottobre 1357
LuogoScozia, Inghilterra settentrionale
Casus belliInvasione della Scozia da parte di Edoardo Balliol
EsitoVittoria scozzese. La Scozia mantiene l'indipendenza
Schieramenti
Comandanti
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La seconda guerra d'indipendenza scozzese, che rientra nel filone delle due guerre d'indipendenza scozzesi, è stata una lotta combattuta tra il 1332 e il 1357 dall'Inghilterra e dalla Scozia per la supremazia su quest'ultima. Essa scoppiò quando Edoardo Balliol, figlio di un precedente re scozzese e deciso a ottenere per sé il trono di quella terra, guidò un'invasione in Scozia appoggiata dagli inglesi, i quali avevano deciso di fornirgli aiuto e sostenere la sua pretesa. Balliol fu comunque contrastato dagli scozzesi fedeli al sovrano che in quel momento era al potere, Davide II, il quale aveva otto anni. In occasione della battaglia di Dupplin Moor, le forze di Balliol sconfissero un esercito scozzese dieci volte più numeroso e Balliol venne poi incoronato re. Nel giro di tre mesi, i sostenitori di Davide si riorganizzarono e costrinsero Balliol a lasciare la Scozia. Questi fece nuovamente appello al re inglese Edoardo III invocando il suo aiuto. Accolta questa richiesta, i soldati inglesi di Edoardo III invasero la Scozia nel 1333 e assediarono l'importante porto di Berwick. Nonostante un grande esercito scozzese avesse tentato di resistere, alla fine gli avversari si imposero nettamente durante la battaglia di Halidon Hill. Balliol ristabilì la sua autorità su gran parte della Scozia, cedendone all'Inghilterra il controllo di otto contee sud-orientali. Inoltre, accettò di eseguire omaggio a Edoardo e di detenere così la Scozia a titolo di feudo.

In qualità di alleati della Scozia per via della Auld Alliance, i francesi non stravedevano per l'espansione inglese verso nord, motivo per cui sostennero e finanziarono segretamente i lealisti di Davide II. Gli alleati di Balliol affrontarono dei dissidi interni e, alla fine del 1334, egli perse nuovamente il controllo del grosso della Scozia. All'inizio del 1335 i francesi tentarono di mediare una pace. Tuttavia, gli scozzesi non furono in grado di concordare una posizione diplomatica condivisa ed Edoardo ne approfittò per tergiversare, poiché stava reclutando un grande esercito. Il re inglese invase nuovamente a luglio la maggior parte della Scozia. Frattanto, le tensioni con la Francia si acuirono, complici i falliti colloqui di pace del 1336 e del maggio 1337. In quel mese il re francese, Filippo VI, decise di rompere apertamente i rapporti diplomatici con l'Inghilterra, dando inizio alla guerra dei cent'anni. Il conflitto anglo-scozzese finì per diventare un teatro secondario della più ampia guerra anglo-francese. Edoardo inviò le sue truppe meno essenziali in Scozia, nonostante gli inglesi stessero perdendo lentamente terreno a nord perché costretti a concentrarsi in territorio cisalpino. Raggiunta la maggiore età, Davide tornò in Scozia dalla Francia nel 1341 e, nel 1342, gli inglesi furono respinti e scacciati verso sud.

Nel 1346, Edoardo condusse una campagna nella Francia settentrionale terminata con il saccheggio di Caen, una grande vittoria riportata nella battaglia di Crécy e il fruttuoso assedio di Calais. Assecondando le pressanti richieste urgenti di Filippo, che lo invitava caldamente ad attaccare il nemico, Davide invase l'Inghilterra credendo che il grosso delle truppe inglesi si trovasse in Francia. La sua avanzata fu invece interrotta da un'armata inglese radunata in fretta più piccola ma comunque considerevole, che sbaragliò gli scozzesi nella battaglia di Durham e fece prigioniero Davide. Questa disfatta, unita alla conseguente lotta politica tra le varie fazioni scozzesi, fornì respiro all'Inghilterra, la quale non subì ulteriori attacchi ostili su larga scala. Mentre Londra si concentrava sul conflitto in Francia, i termini per il rilascio di Davide furono lungamente discussi. Alla fine del 1355 un'incursione scozzese su vasta scala in Inghilterra, compiuta in violazione della tregua, provocò il cosiddetto incendio della Candelora, ovvero un'altra rappresaglia scatenata da Edoardo all'inizio del 1356. Gli inglesi devastarono Lothian, ma le tempeste invernali dispersero le loro navi di rifornimento e li costrinse a ritirarsi. L'anno successivo fu firmato il trattato di Berwick, che pose fine alla guerra; gli inglesi abbandonarono la loro pretesa di sovranità, mentre gli scozzesi riconobbero una vaga supremazia di Londra. Inoltre, si negoziarono finalmente i termini per il rilascio di Davide, che avrebbe dovuto pagare in un decennio l'ingente somma di 100 000 marchi. Il trattato proibiva agli scozzesi di ingaggiare guerra a Edoardo III e viceversa fino a quando la somma non fosse stata pagata del tutto. Con tale evento si concluse la guerra e, malgrado i combattimenti continuarono in maniera intermittente, la tregua fu tutto sommato rispettata per quarant'anni.


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